Category Archives: APPROFONDIMENTI

Fallocentrismo, Vaginocentrismo e controrivoluzione femminista

mirella-izzo
Dopo le polemiche suscitate da ArciLesbica, abbiamo rivolto alcune domande a Mirella Izzo ideatrice del Manifesto Pangender e autrice di “Oltre le gabbie dei generi”.

 

L’estate 2017 non sarà ricordata solo per il grande caldo ma anche per le infelici uscite di Arcilesbica Nazionale, prima contro la GPA e poi nei confronti delle persone transessuali con la pubblicazione dell’articolo inglese sulla loro pagina Facebook.
La comunità LGBT ha preso posizione pro e contro, molte femministe e lesbiche hanno precisato che tali affermazioni non potevano essere fatte a nome di tutte, anch’io ho più volte postato sui vari social #notinmyname o #nonamionome per sottolineare il mio disaccordo con le posizioni di ArciLesbica.

Qualche giorno fa ho letto un’interessante intervista di Mirella Izzo su GayNews e ovviamente l’ho rilanciata su Facebook. Conosco Mirella da un po’ di anni e lei ha subito commentato il mio post proponendo la nota Fallocentrismo e Vaginocentrismo: l’altro verso della stessa “medaglia”. Ovviamente l’ho letta, trovandola molto interessante. E proprio le sue parole mi hanno stimolato alcune domande da rivolgere alla ideatrice del Manifesto Pangender e di Crisalide AzioneTrans, autrice di Oltre le gabbie dei generi e Presidente onoraria dell’associazione Rainbow Pangender Pansessuale Gaynet Liguria.

Ecco le mie domande e le risposte di Mirella Izzo.

Read more… →

Perché tanta violenza sui social contro le donne transgender? Il parere di Mirella Izzo

mirella-izzo

A seguito d’un articolo in lingua inglese postato l’8 agosto sulla pagina Fb di ArciLesbica nazionale si è scatenata una grande polemica nella collettività Lgbti e non. Polemica che è stata accompagnata da un’ondata di violenza verbale sui social network nei riguardi delle donne transgender.

Abbiamo contattato Mirella Izzo, scrittrice, femminista translesbica e presidente onoraria dell’associazione Rainbow Pangender Pansessuale Gaynet Liguria, per raccoglierne l’opinione in merito a quanto sta succedendo.

L’articolo I am a woman. You are a Trans Woman. And that distinction matterspostato l’8 agosto sulla pagina fb di ArciLesbica nazionale, ha suscitato un’ondata di reazione nella collettività Lgbti e, soprattutto, tra le persone trans. Perché a tuo parere?

Vero ma non soprattutto trans. Sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere moltissime donne della stessa ArciLesbica o anche non lesbiche inorridire di fronte a quel post il cui succo essenziale è che le donne transgender non sono veramente donne. Altrimenti perché chiedere spazi separati e persino bagni separati a causa soprattutto della “differenza che conta”, cioè il pene.

Poi hanno un po’ corretto il tiro parlando di vissuti diversi infantili e di argomenti cui noi non avremmo diritto di parola come, ad esempio, le mestruazioni, la gravidanza e persino lo stupro. Non so se hanno idea di quante ragazze transgender vengono stuprate già in famiglia e non possono denunciare o non ne hanno la forza. Mi chiedo se le donne che hanno uteri “non funzionanti”, che soffrono di amenorrea e non possono avere figli sarebbero accolte da queste lesbofemministe Terf, che in italiano suona come lesbiche radicali trans-escludenti. Per loro le donne trans sono delle imitazioni delle donne “cis”. Sì, cis: ora posso dirlo dopo che il Dizionario di Oxford ha incluso questo prefisso nell’indicazione di genere delle persone, considerandolo giusto. Basterà darci un’occhiata.

Read more… →

La nota politica (finale?) sulla questione Donne transgender e femministe

FALLOCENTRISMO E VAGINOCENTRISMO: L’ALTRO VERSO DELLA STESSA “MEDAGLIA”

In questo ultimo mese stiamo assistendo ad una sorta di controrivoluzione femminista (non tutti i femminismi, per fortuna) che contrappone al #fallocentrismo maschile una sorta di #vaginocentrismo (più chiaro, in questo specifico, di #ginocentrismo) femminile.

Il maschio è fallocentrico biologicamente. Foss’anche il meno possibile influenzato dall’educazione millenaria che ha sulle spalle, fatta di privilegi maschilisti, di patriarcato (a volte buono, ma si tratta di una concessione, non di una cessione di diritto). Lo è perché quando i testicoli si riempiono di sperma, il cervello viene inondato di segnali talmente forti affinché liberi “i sacchetti”, che alla fine lo rendono quasi schiavo dei suoi genitali. A questo punto il maschio si deve liberare. Se vive in un deserto o è particolarmente pigro o “beneducato”, se non ha un “buco” (vagina, bocca, culo, poco importa) in cui riversare lo sperma, a disposizione, si masturberà rapidamente, o se non lo farà potrà avere polluzioni notturne involontarie. Le polluzioni notturne, frequenti da adolescenti, tendono a ridursi in età adulta e se non si è ancora liberato il sacchetto ormai stragonfio si vendicherà lanciando segnali di dolore difficilmente sopportabili (patologizzato, ovviamente, in epididemite). Il maschio quindi cerca la femmina (o altro maschio o altro ancora a seconda dei suoi gusti) a qualsiasi costo. I più beneducati vanno a prostitute o cercano “nel marketplace” una donna con cui passare almeno la notte (se ha la moglie la sveglierà anche in piena notte con un impeto poco frequente che può stupire la donna)… quelli in cui la sottocultura maschilista è assoluta, per cui la donna è, alla fine, proprietà dell’uomo o almeno a sua disposizione, potrà arrivare allo stupro e, per evitare grane, dato che ora le donne iniziano a denunciare, talvolta al donnicidio. Sia chiaro, il 90% dei donnicidi hanno altre origini, modalità, avvengono in ambito familiare ecc. tutte cose che ho ben spiegato, argomentato e anche cercato di trovare escamotage per la donna in caso di “emergenza violenza”, nel libro “Donnicidio: il #femminicidio visto da una donna nata maschio”, censurato o “dimenticato” dal “movimento” dei Gender Studies solo perché traccia ANCHE un profilo biologico che porta i mammiferi maschi ad aggredire le femmine… ripeto ANCHE, da affiancare alla cultura e all’educazione ricevuta.

Read more… →

FOXHUNTING

FOXHUNTING
IL SEPARATISMO DI ARCILESBICA RIFIUTA LE DONNE TRANSGENDER E SI BUTTA, COME NELLA CACCIA ALLA VOLPE, TRA LE GRINFIE DEI PADRONI MASCHILISTI

Con stomaco di ferro e nauseante strumentalizzazione ArciLesbica Nazionale pubblica qualche giorno fa un post di una femminista inglese che reagisce ad uno stupro offendendo le donne transgender come “diverse”, laddove la diversità sarebbe il pene (sic! Non tutte lo hanno. Si fa la differenza?).

Lo stupro è uno degli atti più vigliacchi e gravi dell’espressione di potere sulla donna da parte dell’uomo, la rappresentazione più violenta del maschilismo, seconda solo al “Donnicidio” ed è noto che tale violenza provoca in milioni di donne reazioni psicologiche le più disparate: spesso distoniche. Si và dall’innamoramento dello stupratore seriale e carceriere, all’incapacità di avere nuove relazioni d’amore con altri uomini o anche altre donne. Tutte risposte che psicologi, famiglia, amici tentano di correggere, con il tempo e la pazienza, per migliorare la vita di queste vittime.

La reazione scomposta di questa donna inglese è stato un rifiuto di parlare con le donne transgender perché “il pene fa la differenza”. Comprensibile a livello umano, vomitevole sfruttare questa reazione a livello politico per affermare il nuovo corso di ArciLesbica verso l’antica – e ormai abbandonata dalla maggior parte delle donne – via del “separatismo lesbico e femminista”. Ovviamente quel riportare un breve post senza commenti sul loro Gruppo Ufficiale FaceBook ha ricevuto oltre un migliaio di reazioni negative, per la stragrande maggioranza da parte di donne lesbiche e/o femministe e iscritte all’Associazione. Anche qualche donna transgender ha cercato di smontare la costruzione ideologica di ArciLesbica e, successivamente, il MIT (Associazione storica transgender) ha chiesto conto di queste posizioni che, molto brutalmente, dichiaravano le transgender come “non donne”, dopo un decennio di apertura della stessa Associazione alle “trans”. Essendo MIT e ArciLesbica appartenenti allo stesso movimento L+G+B+T, dove L sta per Lesbica e T per Transgender, con giustezza il MIT ha chiesto conto di questa improvvisa inversione a U da parte della dirigenza nazionale di ArciLesbica, perché non si può far parte dello stesso movimento se non vi è rispetto sia per le differenze e specificità, sia per una considerazione reciproca positiva, un appoggio reciproco delle battaglie comuni e singole del “movimento” e delle Associazioni che la compongono. La risposta di ArciLesbica è stata ancora più dura nei confronti del MIT a cui, dice, di non dovere alcuna spiegazione e che loro andranno dritte verso la loro strada. Una strada che porta diritte le donne che fanno quella scelta in bocca ai cani del Padrone “maschio”, come in una “caccia alla volpe”.

Read more… →

Tiziana suicida: considerazioni non ortodosse sulla “gogna mediatica”

Inutile che io racconti anche solo una virgola dei fatti accaduti… I giornali ne sono pieni e così i TG. Non parlano d’altro (salvo interruzioni dovute a qualsiasi cosa scoppi in città europee o americane)… Comunque questa ragazza ha girato un video porno e si è fidata di persone che poi hanno messo in rete il suddetto video (comprensivo di audio).

Il mondo sa (a parte gli infelici cronici) che il sesso è un fatto naturale e che la maggior parte delle persone, durante l’atto sessuale, dice cose che normalmente non direbbe. Peraltro fa anche cose che in altre situazioni non farebbe. Il sesso orale entra in contatto con organi che di norma si toccherebbero solo con guanti sterili e mi fermo qui, senza analizzare sesso anale, pioggia dorata ecc. ecc. Il sesso è l’anti igiene per eccellenza da sempre (a parte qualche precauzione dai tempi dell’Aids).

Finisco qui le premesse. Tiziana si è suicidata per la gogna mediatica? Io penso che la risposta giusta sia “ni”. Comprendo che il fatto che sto per raccontare è diverso ma mi serve come esempio. Ad inizio transizione (un annetto dopo, ai tempi della foto di questa nota) ebbi un breve rapporto con un “maschietto” molto gentile. Con lui avevo confidenza e poi mi portava sempre a mangiare (e bere ottimo Cartize) e quindi favoriva, creando la situazione, la mia disinibizione (non che ne avessi grande bisogno, in realtà). Quindi girammo un video mentre scopavamo e anche in situazioni erotiche all’aperto. All’aperto niente di che, niente porno, ma comunque osèe… Quella cassetta (erano altri tempi!) rimase in casa mia mesi, dimenticata, dopo le prime visioni insieme a lui.

Read more… →

UNIONI CIVILI

UNIONI CIVILI

unioni-civili-roma

DAL SITO DEL COMUNE DI GENOVA

In data 5 giugno 2016 è entrata in vigore la Legge 20 maggio 2016 n. 76 (G.U . 21.5.2016 S.G. n. 118) “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” (cd. Legge Cirinnà).

Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione.

Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni.

L’Amministrazione civica ha attivato una semplice procedura che si svolge in due fasi successive:

Nella prima fase chi intende costituire un’unione civile chiede un appuntamento all’Ufficio Unioni Civili di corso Torino 11.

Nel giorno che verrà concordato, le parti potranno comparire insieme dinanzi all’Ufficiale di stato civile per richiedere la costituzione dell’unione e dichiarare sotto la propria responsabilità di essere in possesso di tutti i requisiti previsti.

L’Ufficiale di stato civile redige un verbale e invita le parti a comparire nuovamente dinnanzi a sé, non prima di 15 giorni, tempo necessario per gli accertamenti previsti dalla legge, per la costituzione vera e propria dell’unione civile.

Al secondo appuntamento le parti, alla presenza di due testimoni, dichiarano congiuntamente di voler costituire l’unione civile all’Ufficiale di stato civile, che redige l’atto che farà sottoscrivere a tutti gli intervenuti (uniti civilmente, testimoni, ufficiale procedente).

Dopo la redazione e sottoscrizione dell’atto, l’Ufficiale iscrive nel Registro di stato civile provvisorio l’atto di Unione civile tra persone dello stesso sesso, che è così costituita e valida a tutti gli effetti di legge.

Read more… →

GESTAZIONE PER ALTRI (UTERO IN AFFITTO) TRA GLI OPPOSTI ESTREMISMI ESISTE UNA TERZA VIA?

ALLERTA!
NON SARO’ BREVE. ANZI PENSO SARA’ LA NOTA PIU’ “LUNGA” CHE IO ABBIA MAI SCRITTO. TUTT* LE/I “NON HO TEMPO DA PERDERE”, LE/I “BIANCO O NERO”, LE/I “GIA’ SO TUTTO”, LE/I “BUONIST*/CATTIVIST*” LE/I “SULL’ARGOMENTO HO DATO LA TESI” DEL CASO LASCINO PURE QUESTA PAGINA. QUI TENTO DI APPROFONDIRE – CON UNA OPINIONE PERSONALE – IL DIBATTITO E, AUSPICO, CHE IL CONTRIBUTO SIA CONDIVISO E ARRICCHITO DA PARTE DI CHI PENSA CHE NON E’ TEMPO PERSO LEGGERE UN PUNTO DI VISTA ORIGINALE E DIFFERENTE

Read more… →

Discussioni al Senato sulle Unioni Civili

12493961_1689743441249296_1555885770350837896_o

UNIONI CIVILI, ASSOCIAZIONI LGBT COMPATTE: “TANTE PIAZZE PER RACCONTARE L’UGUAGLIANZA”

Il 23 gennaio mobilitazione nazionale in numerose città italiane. Dal 28 gennaio presidio nei pressi del Senato.
Non una ma tante piazze in tutta Italia per dare forza al traguardo dell’uguaglianza: in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) si preparano a mettere in campo una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. Inoltre, nei giorni caldi della discussione a Palazzo Madama, cioè dal prossimo 26 gennaio, è previsto un presidio in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, per testimoniare l’attenzione e l’apprensione per il dibattito in corso. “Non rispondiamo alla provocazione di chi in queste ore cerca di organizzare il solito schema delle piazze contrapposte: noi ci rivolgiamo al Paese intero”, mettono in chiaro i portavoce delle associazioni. “Abbiamo individuato il prossimo 23 gennaio come giornata di mobilitazione nazionale: stiamo lavorando sui territori, coinvolgendo sia le forze della società civile sia il mondo associativo delle realtà lgbt, per costruire le reti necessarie per far esprimere a gran voce la domanda di diritti e di uguaglianza che in questo Paese da troppo tempo rimane inascoltata. Non parleremo di una legge, bensì di un valore, cioè dell’uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico. Staremo assieme alle famiglie, a tutte le famiglie. Assieme alle persone”. Attraverso le manifestazioni sarà rivolto il seguente appello a Governo e Parlamento:
“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.
Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.
Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti.”

RAINBOW PANGENDER PANSESSUALE GENOVA LIGURIA GAYNET                                                          insieme al coordinamento Liguria Rainbow partecipa al corteo di Genova

Ecco il percorso e il programma del corteo:
Ore 15: concentramento in Piazza della Meridiana. Le sveglie suoneranno per dare il via al corteo attorno alle 15:30 circa;
Il corteo proseguirà in via Garibaldi. Le sveglie suoneranno ancora una volta sotto Palazzo Tursi;
Si passerà quindi per Via XXV Aprile per poi concludere il corteo in Piazza De Ferrari dove le sveglie suoneranno un’ultima volta;
Presidio in Piazza De Ferrari dalle 16.15 alle 17.30 e scioglimento.

VENITE NUMEROSI/E

CAMBIO SESSO (GENERE): I NUOVI PARADIGMI A CONFRONTO

trans-gender.

RIFLESSIONI SUI NUOVI PARADIGMI DEL GENERE NELLE RISOLUZIONI, SENTENZE E LEGGI ITALIANE E UE

Il seguente articolo non è breve e richiede altre letture per essere compreso. Esso è un approfondimento comparato delle possibili conseguenze relative a molte pronunce che sono intervenute negli ultimi due anni sia nella UE, sia in Paesi non UE, sia nelle corti di Giustizia Italiane (Cassazione). E’ quindi un’interpretazione utile affinché le Associazioni italiane che si occupano di Identità di Genere, possano assumere una posizione che sia allineata agli standard internazionali e contemporaneamente adatta al particolare sistema democratico italiano.

Questo articolo vuole essere la proposta di un inizio di un dibattito NON IDEOLOGICO e pragmatico, oltre che ideale, per eventuali nuove proposte di legge sulle condizioni che attengono principalmente al diritto al Genere e all’Identità di Genere (transgenderismo, intersessualità).

A seguito della Risoluzione del Parlamento Europeo 2048 (2015), della precedente Legge Argentina,  della Legge di Malta – che tratta sia le condizioni Transgender, sia quelle Intersessuali – e, buon ultima, della Sentenza della Cassazione n.15138 del 20/07/2015, qualsiasi legge in vigore o proposta di legge che tratti del “cambio di sesso” e che sia antecedente ai predetti documenti, dovrebbe essere totalmente riscritta in modo da  favorire la semplificazione legale e il benessere psicofisico della persona che inizia la transizione. Premesso che della parte che riguarda l’intersessualità nella legge di Malta, scriverò altrove, integrandola con altro documento recente della FRA, Agenzia dell’Unione Europa , vorrei provare a condividere alcune riflessioni sull’insieme di queste sbalorditive novità.

Read more… →

“WINKTE” LAKOTA di Kenneth Dollarhide, Ph.D*

twospirits
Coppia di Winkte Lakota

WINKTE – LAKOTA
by Kenneth Dollarhide, Ph.D*

Traduzione di Mirella Izzo e Matteo Manetti
All Rights Reserved to Kenneth Dollarhide and, for italian translation, to Mirella Izzo and Matteo Manetti

Sono un sangue misto, Oglala Lakota. Sono nato e cresciuto nella riserva di Pine Ridge ed ho vissuto nelle città di confine lì vicino sia in Sud Dakota, sia in Nebraska. I miei primi ricordi di una persona wi bnkte risalgono a quando ero bambino. Ero con mia nonna ad una cerimonia a Pine Ridge, forse avevo 10 o 12 anni. Un bambino camminò vicino a noi indossando un vestito da donna marrone. I suoi capelli avevano stretti riccioli; penso che fosse chiamata “permanente alla barboncino”. Chiesi a mia nonna perché quel ragazzo stesse indossando un vestito da donna. Lei mi rispose con molte parole: “zitto. Quello non è un ragazzo, è una winkte . Se la stuzzichi, ti nuocerà e potrebbe anche fare di te una winkte. Perciò devi sempre trattarla con rispetto ed essere gentile con lei.” Non sapevo esattamente cosa mia nonna intendesse con la parola winkte, ma sapevo anche allora che la persona winkte aveva qualcosa a che fare con la magia ed il mistero, e volevo scoprire qualcosa su questo potere e come un ragazzo diventasse una ragazza e una winkte.
Cominciai a fare domande circa l’essere winkte, ma tutti quelli a cui chiedevo mi dicevano di correre via e non essere stupido. Alla fine chiesi a mio zio Eddie che, a parte il suo dovere militare, aveva speso l’intera sua vita nella riserva. Egli mi disse che una persona winkte è soltanto una femminuccia. Io fui deluso e gli dissi che cosa diceva la nonna e che lui si sbagliava. Mi sorrise e mi mandò via. Quel novembre quando si avvicinò il mio compleanno, mi diede un regalo. Io ero così felice, soltanto sapendo che era il pallone che io volevo. Aprii la scatola: era una bambola! Mio zio Eddie disse che io volevo sapere a proposito delle femminucce, e così dovevo volere una bambola. Non avrei ricevuto altri regali da lui fino a molti anni più tardi, poco prima della sua morte, quando mi diede una pelle di daino decorata di perline e il cinturino di un orologio confezionato da una winkte.

Read more… →